È presumibilmente la più antica fontana attiva a Roma, in quanto potrebbe essere identificata come la fontana alimentata dall’Aqua Alsietina attraverso l’acquedotto costruito da Augusto nel II secolo a.C..
Il primo riferimento storico ad essa appare nella mappa di Roma di Pietro del Massaio (1471) quando Papa Niccolò V, preparando la città per il Giubileo del 1450, le attribuisce la tipica configurazione di fontana quattrocentesca.
Successivamente, sempre in occasione di un Giubileo, quello di 1500, il Papa Alessandro VI Borgia incaricò una nuova ristrutturazione della fontana a Giovanni di Valenza (nome con cui era conosciuto a Roma il cardinale valenzano Joan Llopis, cardinale di Santa Maria in Trastevere), chi comissionò a Bramante il restauro della fontana.
Bramante, oltre a spostare la fontana davanti alla chiesa, inserì nella vasca superiore alcune teste di lupo in bronzo che, sebbene a prima vista rimandino alla leggenda di Romolo e Remo, erano un’esplicita richiesta del cardinale che, facendo riferimento al suo cognome (Llopis deriva dall’adattamento catalano del cognome López, che a sua volta deriva dal latino lupo), legava il suo nome alla città di Roma. In seguito Gian Lorenzo Bernini, seguendo le istruzioni di Papa Alessandro VII, spostò la fontana al centro della piazza e inserì un’iscrizione commemorativa e quattro doppie conchiglie decorative sulla vasca inferiore.
La versione attuale della fontana è opera di Carlo Fontana, che ne ampliò la capacità e sostituì alcuni elementi decorativi. Nel 1873 il Comune di Roma eseguì una nuova ricostruzione della fontana, inserendo la S.P.Q.R. nelle conchiglie realizzate da Fontana.
Se trata, presuntamente, de la fuente en actividad más antigua de Roma ya que podría identificarse en ella a la fuente que se alimentaba del Aqua Alsietina a través del acueducto construido por Augusto en el siglo 2 a.C.
La primera referencia histórica aparece en el mapa de Roma de Pietro del Massaio (1471) cuando el Papa Nicolás V, preparando la ciudad para el Jubileo del 1450, le dio su configuración como fuente quattrocentesca.
Posteriormente, siempre en ocasión de un Jubileo, el de 1500, el papa Alejandro VI comisionó una nueva reforma de la fuente a Giovanni di Valenza (nombre con el que se conocía en Roma al cardenal valenciano Joan Llopis) Cardenal de Santa María in Trastevere, quien posteriormente encargo a Bramante su nuevo diseño.
Bramante, además de trasladar la fuente enfrente de la iglesia, incluyó en el plato superior la cabeza en bronce de unos lobos que, aunque a primera vista remitan a la leyenda de Rómulo y Remo, fue sin embargo una petición explicita del cardenal que, haciendo referencia a su apellido (Llopis procede de la adaptación al catalán del apellido López que a su vez proviene del latín lupo), vinculaba su nombre a la ciudad de Roma. Posteriormente Gian Lorenzo Bernini, siguiendo las indicaciones del papa Alejandro VII, trasladó la fuente al centro de la plaza e incluyó una inscripción conmemorativa y cuatro dobles conchas decorativas sobre la bañera inferior.
La versión actual de la fuente es obra de Carlo Fontana que amplió su capacidad y sustituyo algunos elementos decorativos. En 1873 el Ayuntamiento de Roma lleva a cabo una nueva reconstrucción de la fuente incluyendo el S.P.Q.R en las conchas realizadas por Fontana.