Nel cuore del quartiere Trastevere, sulla salita al Gianicolo, al numero 88 di via Garibaldi e appena sopra il bar Settimiano, Rafael Alberti (1902 – 1999) stabilì la sua residenza con María Teresa León.
Poeta e pittore della Generazione del ’27, andò in esilio dalla Spagna dopo la guerra civile. Finì a Roma nel 1963, dove rimase fino al suo ritorno in Spagna nel 1977.
La sua prima residenza a Roma fu al numero 20 di via Monserrato, dove nel XVI secolo aveva risieduto un altro spagnolo, sant’Ignazio di Loyola.
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È presumibilmente la più antica fontana attiva a Roma, in quanto potrebbe essere identificata come la fontana alimentata dall’Aqua Alsietina attraverso l’acquedotto costruito da Augusto nel II secolo a.C..
Il primo riferimento storico ad essa appare nella mappa di Roma di Pietro del Massaio (1471) quando Papa Niccolò V, preparando la città per il Giubileo del 1450, le attribuisce la tipica configurazione di fontana quattrocentesca.
Successivamente, sempre in occasione di un Giubileo, quello di 1500, il Papa Alessandro VI Borgia incaricò una nuova ristrutturazione della fontana a Giovanni di Valenza (nome con cui era conosciuto a Roma il cardinale valenzano Joan Llopis, cardinale di Santa Maria in Trastevere), chi comissionò a Bramante il restauro della fontana.
Bramante, oltre a spostare la fontana davanti alla chiesa, inserì nella vasca superiore alcune teste di lupo in bronzo che, sebbene a prima vista rimandino alla leggenda di Romolo e Remo, erano un’esplicita richiesta del cardinale che, facendo riferimento al suo cognome (Llopis deriva dall’adattamento catalano del cognome López, che a sua volta deriva dal latino lupo), legava il suo nome alla città di Roma. In seguito Gian Lorenzo Bernini, seguendo le istruzioni di Papa Alessandro VII, spostò la fontana al centro della piazza e inserì un’iscrizione commemorativa e quattro doppie conchiglie decorative sulla vasca inferiore.
La versione attuale della fontana è opera di Carlo Fontana, che ne ampliò la capacità e sostituì alcuni elementi decorativi. Nel 1873 il Comune di Roma eseguì una nuova ricostruzione della fontana, inserendo la S.P.Q.R. nelle conchiglie realizzate da Fontana.
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