In tempi di costante accelerazione e di emergenze, in cui ogni decisione richiede la massima tempestività, si assiste a una crescente «deregolamentazione del mercato cognitivo», alla proliferazione di stereotipi, pregiudizi e automatismi mentali. Questi meccanismi, di per sé necessari al funzionamento di una democrazia complessa, sono spesso però anche il terreno fertile di populismi, demagogia e negazionismi di ogni tipo.
Innerarity accompagna il lettore in una decostruzione del principio di razionalità moderna, che presiede alla produzione del sapere, rivalutando il ruolo dell’ignoto: non vi è infatti «scoperta scientifica o invenzione tecnologica», ci dice l’autore, «che non porti con sé, come la sua ombra, una nuova mancanza di conoscenza». Ripensare il valore di ciò che non sappiamo e fare i conti con le sue implicazioni è allora il compito più urgente della società contemporanea e della vita, individuale e collettiva.
DANIEL INNERARITY (Bilbao, 1959)Professore di Filosofia politica e sociale, ricercatore presso l’Universidad del País Vasco e titolare della cattedra Artificial Intelligence and Democracy dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze, opinionista di «El País» e «La Vanguardia», è stato visiting professor alla Sorbona, alla London School of Economics e all’Università di Georgetown. Nel 2022 gli è stato conferito il Premio Nacional de Investigación Ramón Menéndez Pidal per le Discipline umanistiche. Castelvecchi ha già pubblicato Pandemocrazia. Una filosofia del mondo contagiato (2023), Una teoria della democrazia complessa. Governare nel XXI secolo (2022) e Politica per perplessi (2020).